PALERMO. Quindici ragazzi, di dodici e tredici anni, palermitani, della Scuola Tenente Carmelo Onorato, hanno riabbracciato, sabato primo aprile, i loro genitori, all’aeroporto Falcone-Borsellino. Tanta la commozione, i sorrisi, i pianti, la gioia, reduci da uno straordinario viaggio Erasmus (KA121 “Projecting Europe”) in Francia.
Quest’articolo si pone come un sentito corale ringraziamento, a più voci. In prima linea, da parte dei genitori dei ragazzi coinvolti, alla dirigente scolastica Cinzia Rizzo, che dal 2017 s’interessa al progetto di accreditamento Erasmus e che anche quest’anno – dopo la sosta causa Covid – si è attivata a tal proposito. E, poi, di certo, ai professori che si sono spesi per il gemellaggio, per realizzare prima l’accoglienza dei ragazzi francesi nella nostra borgata marinara (Sferracavallo), per poi accompagnare i “nostri” da loro, a Laval (cittadina francese) dove hanno vissuto in famiglia (sperimentando usi, costumi, cibi diversi), hanno frequentato il loro “College Jacques Monod”, giocato, partecipato a gite (fra cui, il Mont–Saint–Michel) e balli di gruppo.
“Un’esperienza molto importante che”, a detta del professore Pietro Nicosia, “ha visto, in una sola settimana, crescere i ragazzi e compiere piccoli passi verso la comprensione della vita, la conoscenza di culture differenti e l’acquisizione della loro futura indipendenza. Si sono mostrati, infatti, sempre più maturi nei rapporti interpersonali, acquisendo un know-how che solo un viaggio all’estero, insieme a dei coetanei che parlano una differente lingua, può fornire”.
“È stata una bella esperienza”, ha aggiunto l’altra docente accompagnatrice, la professoressa Chiara Daniele “che ha permesso d’arricchirci, e d’imparare qualcosa sia nei momenti più semplici che in quelli più difficili; grazie alla quale abbiamo instaurato un rapporto bellissimo coi ragazzi e i colleghi francesi. Il mio grazie va anche ai genitori che si sono fidati di noi e alla Scuola per averci fatto vivere quest’esperienza”.
“Vorrei ringraziare i professori Nicosia e Daniele”, ha commentato, in ultimo, la professoressa Stefania Rotolo, fra le coordinatrici del progetto e sempre “presente”, pur essendo rimasta a Palermo “per essersi presi cura h24 dei ragazzi – più delle chat, le famiglie, i colleghi, i programmi, i documenti, gli spostamenti – con la certezza che ad ogni ragazzo, rimarrà un ricordo forte che gli consentirà, in futuro, di fare scelte consapevoli… un altro pezzetto di crescita”.
Di ciò, siamo certi anche noi genitori, più che mai consci che nel progresso delle giovani menti, si debba necessariamente, far squadra, la Scuola con la Famiglia. A tutti, ora, il compito di far tesoro, di quanto appreso in questa settimana. Perché i nostri ragazzi possano non solo dirigersi verso quel percorso formativo, obbligatoriamente internazionale che, grazie al progetto Erasmus, è stato già avviato, ma dirigersi altresì verso un’intraprendenza maggiore, per uscire dal bozzolo e dalle cure ovattate delle nostre famiglie siciliane, fortificarsi, nelle piccole cose, e divenire cittadini del mondo.