PALERMO. Cesare Cremonini ha abbracciato gli studenti dello Sperone. Nel pomeriggio di oggi, ha incontrato gli alunni della scuola Pertini. L’occasione è il lancio del suo progetto artistico e di riqualificazione urbana con i bambini di questa periferia. Il cantautore dice che Palermo è la città in cui vuole suonare da tempo, ma non vi è riuscito ancora per la mancanza di “spazi adeguati”. Galeotto, stavoltà, il progetto artistico “Io vorrei”. Cremonini aveva annunciato l’arrivo a Palermo in un video su Instagram. E l’abbraccio dei fan non è mancato davanti alla scuola. Prima la tappa al murale realizzato dall’artista Giulio Rosk con il volto di una bambina dell’istituto, Gaia: “È la ragazza del futuro”, racconta l’artista, citando il titolo del suo ultimo singolo, popolarissimo in radio. Poi, la visita alla scuola e agli studenti.
Entrando, accompagnato dalla preside Antonella Di Bartolo, il cantautore ha parlato ai bambini dell’arte che genera bellezza e del suo sogno di riqualificazione della borgata di Palermo. “Che cos’è lo Sperone è impossibile da raccontare se non lo vivi, se non ci vivi. Io ho il grande privilegio di essere qui oggi con chi lo abita e lo difende. L’Istituto Sperone Pertini è una scuola, grande, bellissima, colorata, pulita, moderna, viva, sana, che si erge con orgoglio, come le tre bandiere che sventolano sulla sua porta d’ingresso, (quella italiana, quella d’Europa e quella della Sicilia), in una posizione che somiglia a una piazza ma una piazza non è“.
Osservando che “non esistono piazze allo Sperone”, Cesare Cremonini ribadisce che “la scuola è uno ‘spazio aperto’ di un quartiere enorme“. “Come un sole che allunga i suoi raggi verso tutte le angolazioni e prospettive possibili, la puoi vedere dalle finestre appoggiate una sull’altra sui palazzi che si ripetono all’infinito, quasi a farsi coraggio. La puoi ascoltare, perché dalle finestre delle classi si odono le grida e le risate, i canti e le parole di centinaia di bambini che riempiono le strade tornando a casa. Tutto intorno a questo sciame che fiorisce come un grande albero, lo Sperone non lascia scampo alla realtà, difficile, abbandonata ai suoi perché, ferocemente aggredita dalla sporcizia“.
Cesare Cremonini considera la scuola “una città dentro alla città”: “L’arte sui palazzi del progetto #IoVorrei è solo il prolungamento di questa bellezza e di questa promessa, che non basta. Non basterà. Ma è un altro tassello in più. Perché non c’è scuola senza intorno una città, di cui una bambina di nome Gaia, oggi è simbolo. La promessa che viene mantenuta. Il futuro“.