PALERMO. L’Ecomuseo del Mare Memoria Viva di Palermo oltre ad essere un luogo di cultura aperto a cittadini e turisti, è anche un presidio sociale, il pomeriggio infatti accoglie i ragazzi del quartiere per il doposcuola o semplicemente per potere offrire loro un luogo dove giocare in sicurezza. Negli anni si è creato un bellissimo rapporto di fiducia tra i bambini che hanno tra i sei e i dodici anni, ma pochissimi contatti duraturi sono stati creati con gli adolescenti. «Per noi sono difficili da intercettare – racconta Paola Bommarito dell’Ecomuseo del Mare – e così abbiamo pensato di sviluppare un progetto che fosse proprio dedicato a loro. Che potesse farli diventare protagonisti e partecipi del cambiamento nella loro città».
Così è attualmente in corso il laboratorio di storytelling digitale e citizen journalism che ha coinvolto due classi del liceo scientifico “A. Einstein”. I ragazzi, divisi in due gruppi, stanno svolgendo un’attività di ricerca e reportage giornalistico sulla questione degli incendi in Sicilia, e un altro gruppo si sta occupando di Ballarò, indagandone la storia e cercando di capire la situazione attuale, sia a livello lavorativo sia turistico.
Questo laboratorio è inserito dentro il progetto “Il trampolino. Interventi innovativi per tuffarsi nel futuro”, co-finanziato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale – Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Piano Azione e Coesione – Avviso “Giovani per il Sociale” ed. 2018. Capofila: Ecomuseo Mare Memoria Viva. Partner: CLAC. L’obiettivo è quello di aprire spazi di cittadinanza e lavorare sulla ri-significazione dei luoghi per favorire coesione sociale e l’attivazione dei giovani dai 14 ai 25 anni, coinvolgendoli nelle attività dell’Ecomuseo Mare Memoria Viva.
I ragazzi del liceo Einstein sono stati guidati e seguiti da due esperti: Daniele Saguto e Ariele Petruzzella. «L’idea – continua Paola Bommarito – era quella di attivare e consolidare il nostro lavoro con gli adolescenti perché sono i più difficili da coinvolgere, grazie a questo progetto abbiamo ragionato su come coinvolgere i ragazzi più grandi anche 20enni e in seguito faremo delle attività anche con i 30enni. Questo laboratorio di citizen journalism li hanno coinvolti su questi due temi e loro hanno sviluppato un’inchiesta sul quartiere Albergheria, e un altro gruppo ha affrontato il tema degli incendi, una problematica che ci sta tanto a cuore e che come Ecomuseo seguiamo da vicino».
«All’Albergheria hanno parlato con gli attivisti delle associazioni, con i mercatari e anche con rappresentanti dell’amministrazione – continua – volevano capire come sta cambiando il quartiere, hanno sviluppato una vera e propria inchiesta sentendo tutte le voci. Come Ecomuseo quello che facciamo è cercare di sviluppare la consapevolezza urbana per aiutare a far rendere conto ai ragazzi di quello che succede nelle nostra città per portarli a prendersi cura della città perché ci appartiene. Un percorso di partecipazione attiva per diventare parte attiva del cambiamento, è stato importante per noi perché si inserisce dentro un ragionamento più ampio su una pratica educativa, di attivismo civico. Ci piace parlare di “diritto all’orizzonte” che sta per affermazione dei diritti e prospettiva sul futuro».
«L’azione dell’ecomuseo mette al centro il valore dello spazio pubblico – conclude -, la capacità di progettazione e l’affermazione dei diritti. Chiamiamo questa idea consapevolezza urbana e diritto all’orizzonte, li pratichiamo per nutrire l’inclinazione di ragazzi e ragazze alla libertà e all’invenzione del futuro».
Le due inchieste dei ragazzi saranno a breve pubblicate sulla pagina facebook del progetto Trampolino e dell’Ecomuseo del Mare Memoria Viva.