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Viaggio nelle carceri attraverso la fotografia: la mostra di Arianna Di Romano a Caltagirone

โ€œBlocco 200 Anime sospeseโ€ รจ un progetto dโ€™inclusione sociale che immortala momenti di vita di persone private della loro libertร . L'esposizione al museo diocesano fino al 27 febbraio 2022

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione per le Culture e le Arti all'Universitร  degli Studi di Palermo, con un master in Editoria e Produzione Musicale all'Universitร  IULM di Milano. Si occupa di cultura, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetto stampa. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24"
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CATANIA. Mani, indumenti, tatuaggi. Un viaggio nelle carceri รจ quello che la fotografa sarda, ma siciliana dโ€™adozione, Arianna Di Romano ha realizzato con i detenuti della Casa circondariale di Caltagirone, per raccontare unโ€™umanitร , spesso oggetto di stigmatizzazione. Trentasei scatti racchiusi nella mostra โ€œBlocco 200 Anime sospeseโ€, che dopo la 36esima Coppa degli Assi al Centro Equestre del Mediterraneo di Ambelia, approda al Museo Diocesano di Caltagirone ed รจ visitabile fino al 27 febbraio 2022.

โ€œLa dove non รจ permesso osservare dallโ€™esterno – dichiara il direttore del Museo Diocesano don Fabio Raimondi questa mostra ci permette di avere uno sguardo, dal punto di vista di chi รจ obbligato, dalla giustizia, a vivere dentro le chiusure rappresentate dalle potenti strutture in cemento armato. Un modo per suscitare la riflessione su questa realtร  che si pensa lontana, ma che invece รจ a due passi da noi e merita la nostra attenzioneโ€.

โ€œBlocco 200 Anime sospeseโ€ รจ un progetto dโ€™inclusione sociale che immortala momenti di vita di persone private della loro libertร  nelle carceri, ma capaci di oltrepassare grate e cancelli attraverso lโ€™obiettivo della macchina fotografica. Proprio attraverso le immagini si diventa ogni volta autori e attori, in unโ€™attesa e in spazi circoscritti che rendono il tempo a disposizione quasi sospeso, come le Anime che ruotano attorno ad esso.

Il racconto degli “ultimi” nelle carceri

Per Arianna, raccontare gli ultimi, i piรน fragili รจ un fattore naturale. Con una forte propensione per le vite e le storie degli altri, specie quelle piรน difficili, la sua formazione si orienta sul terzo settore, per prendere la rotta della fotografia sociale e di denuncia. โ€œRaccontare la quotidianitร  di una struttura come le carceri credo abbia a che fare con lo stesso, forte desiderio, che mi spinge a scegliere di rimanere accanto a coloro di cui si parla poco, o non si parla affattoโ€.

Da giugno ad ottobre 2021, il suo sogno si realizza con un laboratorio fotografico di cui fanno parte 17 โ€œragazziโ€, come a lei piace chiamarli. Sono i ragazzi della Casa circondariale di Caltagirone. Storie autentiche, ma dal sapore sconosciuto. โ€œOgni sguardo, ogni espressione, ogni segno sulla pelle รจ una narrazione della loro piรน intima essenza pronta a volar via per mostrarsi al mondo. “Blocco 200 – Anime sospese” sarร  esposta anche a Catania, in altre cittร  della Sicilia e non soloโ€.

Un viaggio fotografico che tocca diverse nazioni

Il prossimo viaggio della fotografa siciliana, anche tecnico dei Servizi Sociali, che vive a Gangi, avrร  a che fare con una minoranza etnica. Nata in Sardegna, da padre siciliano, dal 2014 inizia a raccontare le etnie del Sud Est Asiatico e della popolazione Rom. Dalla Sardegna fino in Serbia e in Bosnia, in Francia, Thailandia, Austria e Cambogia. In Corea del Sud e in Giappone. รˆ a Domusnovas, perรฒ, nel sud della Sardegna, dove il padre gestisce una concessionaria di automobili, che Arianna conosce i โ€œsignori Romโ€ (come ama definirli) che vivono a Carbonia, a pochi chilometri di distanza. Una conoscenza che abbatte pregiudizi portando fuori gentilezza e onestร . Valori presenti nel cuore di qualsiasi etnia e popolazione del mondo. Diversi viaggi, anche in solitaria, in Serbia e Bosnia, a Sarajevo e Belgrado, a contatto con le condizioni di vita, spesso difficili, come quelle dei โ€œsignori Romโ€.

Un altro dei suoi viaggi รจ nel Sud Est asiatico accanto agli animisti. Una religione che crede che uno scatto ti rubi lโ€™anima. Luoghi difficili da raggiungere e condizioni igieniche non delle migliori. Non ci sono servizi e ci si lava nei fiumi. Arianna ha vissuto qui sei mesi della sua vita. Le difficoltร ? Le ha superate con il rispetto e la fiducia. โ€œPer me, penso sia cosรฌ facile superare i limiti, perchรฉ non ne ho mai avuti. Quando ti racconti e lasci che gli altri facciano lo stesso, crei fiducia”. Rispetto per i problemi e i disagi altrui. Nessuna paura o percezione del rischio, prima e durante questi viaggi, da adulta, avvertita dei possibili pericoli. โ€œDipende dal modo in cui percepisci la realtร  e vivi il contatto con gli altriโ€, conclude.

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