È il quinto pozzo in Africa realizzato dalla HPS Charity di Sefora Motta. Tra tre settimane, la giovane missionaria e reporter siciliana torna in Africa, dopo i quattro pozzi e una scuola già costruiti tra i villaggi di Nammanga, Melela e Morogoro, con l’associazione umanitaria di cui è presidente.
“Si chiama ‘Lengaji’, il villaggio brullo e arido in cui opereremo questa volta” – spiega Sefora sui social -. “Quella che vedete (vedi fotogallery) è la pozzanghera scavata a mano, da cui circa 4000 persone, da anni, attingono acqua piovana e stagnante piena di rane e insetti. Qualche settimana fa, la stessa acqua è stata causa di morte di una mamma e del suo bambino, caduti per una frana all’interno dello stagno nel tentativo di raccogliere l’acqua”.
“Io lo so che ognuno di noi è occupato nelle proprie faccende personali – continua Sefora – che ci possiedono fino a perdere il contatto con ciò che accade in quel mondo lontano dai nostri occhi, ma per favore, considera anche tu di poter essere parte del prossimo miracolo che accadrà nelle prossime settimane nelle terre degli ultimi”.
Sono trascorsi sei anni dalla prima missione di HPS Charity in Tanzania. “Da 5 anni – spiegava l’anno scorso, Sefora Motta, in un post Facebook durante i lavori per il pozzo a Nammanga – sono testimone vivente di quanto fare il bene, cioè riaccendere la speranza, restituire futuro, dare acqua a chi ha sete, riesca puntualmente a calmare il mio cuore e a restituirmi tenerezza, in un mondo sempre più incattivito”.
“Anche questa volta, come ogni volta – conclude la missionaria e reporter, nel suo post dove parla della nuova missione – mi impegnerò in prima persona a documentare e verificare, passo dopo passo, l’avanzamento degli scavi per rendervi partecipi di quest’altra immensa gioia, che il Signore ci da l’onore di vivere, insieme ai più impoveriti del nostro pianeta”.
Per maggiori info visita: il sito di HPS Charity, le pagine Facebook di HPS Charity e di Sefora Motta.