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domenica, 13 Aprile 2025
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Giornata dell’Ascolto dei minori, Telefono Azzurro incontra gli studenti a Palermo

L'iniziativa è arrivata oggi nel capoluogo siciliano: all’auditorium della Chiesa di San Mattia ai Crociferi, il dialogo con gli alunni di tre scuole ha toccato anche i temi del bullismo e del cyberbullismo

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – L’importanza dell’ascolto dei bambini, delle bambine e dei giovani riconoscendone il loro valore universale. È stato questo l’obiettivo dell’evento, organizzato da Telefono Azzurro in occasione della Prima Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minori istituita dalla Repubblica Italiana nel luglio dello scorso anno su iniziativa dello stesso Telefono Azzurro. L’iniziativa, dal titolo “Un bambino ascoltato sarà un adulto sereno”, è avvenuta questa mattina presso l’auditorium della Chiesa di San Mattia ai Crociferi. Questa, partita ieri da Roma, oggi ha toccato, oltre a Palermo, anche le città di Milano e Treviso.
All’incontro hanno partecipato attivamente al dibattito gli studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei, dell’Istituto Comprensivo Russo Raciti e Istituto Professionale di Stato per i servizi di Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Pietro Piazza”. Oggi la percezione di essere ascoltati riduce i rischi di isolamento sociale e di comportamenti aggressivi (bullismo, cyberbullismo), contribuendo a una crescita più equilibrata e armoniosa del bambino.

I numeri sulla salute mentale degli adolescenti, diffusi dall’OMS e dall’UNICEF, tracciano un quadro allarmante: circa 166 milioni di adolescenti nel mondo (1 su 7 tra i 10 e i 19 anni) soffrono di problemi legati alla salute mentale (ansia e disturbi del comportamento). I disturbi mentali sono la principale causa di disabilità tra i giovani europei; molti si manifestano già prima dei 14 anni. Secondo l’UNICEF Europa, nel 2022 più del 50% dei disturbi mentali diagnosticati non ha ricevuto alcun tipo di assistenza o cura. Quasi il 40% dei bambini e giovani europei ha dichiarato di sentirsi spesso triste, nervoso o irritabile.

Da quasi quarant’anni Telefono Azzurro permette – ha detto il prof. Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – attraverso una linea di ascolto telefonico ma anche con chat, spazi digitali diversi e whatsapp – di accogliere le richieste d’aiuto di bambini/e e giovani. La missione è sempre la stessa: offrire una voce amica, un presidio costante, un luogo sicuro dove piccoli e adolescenti possano esprimersi senza paura. È una forma di ascolto empatico, non giudicante che è un presupposto necessario per costruire una relazione di fiducia con il giovane al fine di individuare il bisogno espresso e valutare il successivo intervento. Il nostro modello di intervento non vuole solo dare una risposta pratica a bisogni ed emergenze ma vuole anche affermare un diritto fondamentale: ascoltare attivamente un bambino/a significa dargli un “diritto di cittadinanza” effettivo che altrimenti resterebbe un principio puramente astratto. Significa che la sua voce conta, che ha diritto a esprimere una sua visione del mondo e ha diritto a dare spazio ai suoi diritti”.

Con questa Giornata Telefono Azzurro lancia pertanto un appello a genitori, istituzioni, scuola, educatori, operatori giudiziari, professionisti della salute, mondo dello sport e media affinché tutti si assumano la responsabilità di creare ambienti favorevoli a una partecipazione reale e incisiva dei bambini/e, valorizzando i loro contributi. Ascoltare i bambini significa riconoscere il loro valore, la loro capacità di comprendere, di scegliere, perché i bambini/e non sono solo destinatari delle politiche ma protagonisti del cambiamento.

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