PALERMO. Spesso in classe si affrontano importanti tematiche di attualità che riguardano, in particolare, noi adolescenti. Noi, alunni della 4D odonto dell’I.I.S.S. “Ernesto Ascione” di Palermo, abbiamo avuto, recentemente, la possibilità di parlare di alcuni problematiche delicate, come quelle legate ai “disturbi alimentari” e alla “depressione”, seguendo una metodologia di lavoro diversa dalla solita lezione frontale.
Partendo dall’ascolto di una canzone scritta da un nostro professore, intitolata “Cambierà” e tratta dall’album “L’ora dei fantasmi” della cantante Selene, abbiamo approfondito queste tematiche attraverso l’analisi del testo sia dal punto di vista linguistico (metafore, figure retoriche, ecc…), sia dal punto di vista del significato che esso trasmette. La canzone, infatti, parla di una ragazza di nome “Gaia” che soffre di disturbi alimentari, ma che, grazie all’aiuto di persone a lei vicine, vede la speranza di un cambiamento positivo nella sua vita: il brano, infatti, termina con la frase “Vedrai che cambierà, sì… cambierà”.
La lezione ci ha permesso anche di analizzare altri testi di canzoni ascoltate al recente Festival di Sanremo, che parlano di vari disturbi del comportamento.
Anche in questo caso i testi sono stati ascoltati e analizzati linguisticamente e attraverso il loro contenuto e ognuno di noi ha scritto un commento personale dell’argomento che ci ha particolarmente colpito, sia perché si tratta di temi vicini alla nostra realtà, sia perché ci è piaciuto molto questo modo alternativo di studiare e di confrontarci.
Le canzoni a cui abbiamo fatto riferimento sono: ”Supereroi” di Mr Rain, “Due vite” di Marco Mengoni e “Lasciami” dei Modà. In tutte e tre le canzoni, infatti, il tema dei disturbi comportamentali viene affrontato in maniera molto aperta e ciò ha permesso ad alcuni di noi di trarre spunto dalle riflessioni emerse per parlare liberamente dei problemi personali legati all’anoressia, alla bulimia o alla depressione.
Pensiamo che questa modalità di lavoro sia stata molto efficace perché ci ha permesso sia di essere più motivati all’apprendimento, sia di creare un positivo clima relazionale tra noi ragazzi e i docenti, clima che, con maggiore difficoltà, si verifica durante una lezione tradizionale in cui spesso noi alunni ascoltiamo solo passivamente.
Vincenzo Vella
Giuseppina Granà
