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mercoledì, 5 Marzo 2025
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I giovani e le dipendenze: al Ferrara di Palermo dialogo con una psicologa

L'incontro degli studenti dell'istituto con la dottoressa Nadia Giannalia e l'appello dei giovani ai coetanei: "Per aiutare chi è in difficoltà è necessario parlarne, non giudicare, capire il motivo di queste scelte e, individuata la problematica iniziale, avviare un percorso per uscirne fuori"

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PALERMO. Purtroppo al giorno d’oggi moltissimi studenti, anche minorenni, sono vittime di dipendenze da fumo, spinelli, droghe non solo leggere, gioco d’azzardo o alcol, spesso venduto senza alcun controllo sugli anni di chi lo consuma. Probabilmente non c’è un ceto sociale di appartenenza o un’età che determina l’inizio di una dipendenza, si comincia per sfizio, per gioco, per provare, per farsi accettare dal gruppo, per pensare meno, ma molte volte noi giovani non siamo veramente consapevoli dei rischi a cui ci esponiamo.

Per questo al Ferrara abbiamo voluto parlarne durante la settimana dello studente, in un seminario tenuto dalla Psicologa Nadia Giannalia. Durante l’incontro l’intero istituto si è mostrato attento e desideroso di conoscere meglio l’argomento e sono stati numerosi gli interventi dei ragazzi, nonostante i temi trattati fossero abbastanza forti e delicati.
Un coinvolgimento così partecipato spinge a riflettere che nelle scuole dovrebbero essere sempre più frequenti i confronti e gli incontri su queste problematiche. Servono per aiutare ragazzi che ne soffrono e stanno, seppur in silenzio, cercando aiuto.
Ancora recentemente la cronaca riporta notizie su giovani morti per droghe, oltre al fatto che molte dipendenze alimentano la criminalità organizzata.

Noi studenti del Ferrara abbiamo voluto lanciare un appello, che speriamo serva a salvare giovani vittime da ogni dipendenza e a ridare loro speranza: sarebbe una grande vittoria in primis per loro, per le famiglie e in fondo anche per noi, giovani spesso condannati da giudizi che ci stigmatizzano in menefreghismo ed incoscienza.
La verità è che per aiutare chi è in difficoltà è necessario parlarne, non giudicare, capire il motivo di queste scelte e, individuata la problematica iniziale, avviare un percorso per uscirne fuori. Forse la scuola può e deve servire anche a questo perché tra i banchi impariamo anche ad amarci e volerci bene, senza condanne, messaggio di incoraggiamento ribadito a fine lavori dalla dottoressa Giannalia.

Maria Provenzano
Rappresentante Istituto Ferrara di Palermo

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