PALERMO. “E domani potremmo essere proprio noi i nuovi migranti invisibili”: così Matteo Pirro e Giulia Pellitteti a margine dell’illustrazione del loro progetto “I migranti climatici, l’altra faccia della crisi ambientale” che, presentato nell’aula magna del rettorato dell’Università di Perugia, durante il convegno nazionale Esperienze a Confronto, si è aggiudicato il primo premio. In particolare, il progetto, che si sofferma sulla stretta correlazione tra crisi climatica e flussi migratori, ha acceso il focus sulla mancanza di tutele legislative nei confronti dei ‘nuovi’ migranti.
Matteo e Giulia sono, però, solo due degli studenti del Liceo Classico Garibaldi di Palermo che, sotto la guida della docente Alessandra Provenzano, ogni giorno si sperimentano in una didattica innovativa rispondendo alla difficile domanda: ‘Può la matematica analizzare, interpretare e, a suo modo, risolvere emergenze della quotidianità?’ E loro la risposta la tentano costruendo progetti, come abili ricercatori, e sottoponendoli al giudizio della composita platea del concorso annuale Matematica&Realtà che, coordinato dal dipartimento di Matematica dell’Università di Perugia, è ormai alla sua ventesima edizione.
“Attraverso la sperimentazione e queste modalità di apprendimento flessibili si riesce – aggiunge la docente del liceo palermitano – a favorire l’orientamento dei giovani, a valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali, sviluppando negli studenti la sensibilità verso le problematiche del mondo contemporaneo; e non ultimo la possibilità di condividere con i coetanei metodologie di indagine e di apprendimento”. Dall’aula alla vita: per meglio capirla, interpretarla e “risolverla”.
A dare conferma della bontà del nuovo orientamento didattico sperimentato dalla docente del liceo palermitano, oltre quello di Matteo e Giulia, a Perugia sono stati premiati i progetti di altri studenti della Provenzano. “Attraverso una accurata analisi sui casi oncologici più diffusi in Italia – così Eleonora Genova una delle autrici del progetto, classe terza – si è arrivato alla costruzione di un modello matematico non solo per rappresentare la situazione attuale in Italia ma per dare previsioni sul futuro mettendo in evidenza, calcoli alla mano di quanto si abbasserebbe la percentuale di letalità del cancro qualora si effettuassero screening a tappeto” “Abbiamo determinato con il progetto “L’importanza di una diagnosi precoce” – concludono – che quasi 100.000 persone avrebbero potuto curare la malattia”.
“La struttura familiare tra crisi ed evoluzione” è, invece, oggetto di riflessione nel progetto di un’altra classe terza. “Ci si è proposti di ripercorrere – racconta Giada Figlioli – in chiave matematica la trasformazione del modello familiare. Il lavoro si centra, nello specifico, sull’aumento di divorzi e separazioni a fronte del decremento significativo dei matrimoni, sostituiti dalla sempre maggiore scelta di convivere. L’obiettivo è quello di mostrare anche gli aspetti critici di questa nuova realtà, come il drastico calo della natalità, che può portare a conseguenze ben più gravi. Lo scopo della ricerca era quello di evidenziare, dunque, la necessità di maggiori politiche di conciliazione famiglia-lavoro da parte dello Stato”.
E, infine, anche Filippo Alberelli e Silvia Lo Verso sono stati premiati con il progetto “Scelgo perché rischio o rischio perché scelgo?”, con il quale hanno descritto la gravità di ogni evento bellico. “Ma ci siamo spinti oltre – aggiungono – mostrando con un sistema di equazione differenziali quanto pericolosa sia la corsa agli armamenti di ciascun paese strettamente connessa ovviamente alle decisioni del paese avverso”.
E, quindi, alla domanda ‘Può la matematica analizzare, interpretare e, a suo modo, risolvere emergenze della quotidianità?’ è possibile rispondere affermativamente. La sola scuola che conta, in fondo, è quella che andando oltre le mura delle proprie aule dice “presente” all’appello della vita sociale e personale, proprio come Matteo, Filippo, Giada, Giulia, Silvia ed Eleonora fanno ogni giorno sperimentando nuovi modi per analizzare e interpretare la quotidianità e, per quello che è possibile, magari anche risolverla.