CARINI. Il progetto “Laboratorio di promozione e valorizzazione dei beni comuni del territorio”, per il terzo anno attivato nella scuola, sempre con la stessa filosofia organizzativa e pedagogica, nasce dall’esigenza di interessare e coinvolgere il vasto e variegato territorio del carinese e le sue diverse e preziose risorse, legate alla stagionalità e al patrimonio culturale (artistico, ambientale e paesaggistico), nonché quello tecnologico e produttivo.
La conoscenza, e soprattutto la consapevolezza delle potenzialità del proprio territorio, svolge un ruolo innegabile, spesso implicito, nella formazione dei ragazzi, futuri cittadini, ed influenza in maniera importante persino i diversi settori produttivi. Tale consapevolezza stimola nei giovani una coscienza diffusa e condivisa della storia e della cultura del territorio e concorrere alla formazione dell’identità locale e nazionale. Ad avvalersi del progetto l’Istituto Comprensivo “Renato Guttuso” di Carini (Pa), diretto dalla professoressa Valeria La Paglia che, in questo quadriennio, è riuscita a costruire una scuola capace di competere sul territorio con la forza delle idee, dell’innovazione tecnologica e metodologica, della progettualità. Il patrimonio culturale del nostro Paese costituisce – ha sottolineato il progettista ed esperto dell’unità progettuale prof. Antonio Fundarò (nata a valere sui fondi FSE- Socialità, apprendimenti, accoglienza per una scuola formativa e inclusiva in dimensione europea. Modulo: promozione e valorizzazione dei beni comuni del territorio) – un “bene comune”, come l’aria o l’acqua, e il desiderio e la necessità della partecipazione attiva per la conservazione, la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio vanno, a ragione, sempre più diffondendosi.
Il progetto si propone inoltre di dar voce alle realtà locali perché relazionandosi tra loro possano creare una ricchezza di occasioni ed eventi formativi. Il territorio viene posto al centro di un metodo di osservazione e di analisi critica dei fenomeni e dei processi della natura e della società. Attraverso questo progetto – a cui l’Istituto comprensivo Renato Guttuso di Carini (Pa), diretto con magistrale competenza dalla dirigente scolastico prof.ssa Valeria La Paglia, è particolarmente legato – si vuole far comprendere che la conoscenza dell’ambiente in cui si vive è condizione indispensabile per imparare a rispettare l’equilibrio uomo – natura, promuovere cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti sia individuali sia collettivi, conoscere e approfondire processi di sviluppo compatibile che siano alternativi a modelli consumistici. Un percorso del quale si sono innamorati anche i genitori e i nonni oltre che, naturalmente, gli alunni e i tanti docenti che, quando possibile, si sono aggregati al percorso.
Un percorso che ha visto protagonisti con l’esperto, anche il tutor prof. Giovanni Piazza e due particolari uomini di cultura carinesi il dott. Ambrogio Conigliaro e il prof. Salvo Randazzo. Il progetto si è stato rivolto ai bambini delle classi quarta e quinta della scuola primaria e alla prima e seconda classe della scuola secondaria di primo grado. Tra gli obiettivi: Conoscere ed analizzare l’ambiente naturale; Padroneggiare tecniche di osservazione e d’indagine; Conoscere ed analizzare i fenomeni di antropizzazione e riconoscere gli effetti dell’intervento dell’uomo sull’ambiente; Leggere il territorio nella sua evoluzione naturale e storico-antropologica; Acquisire maggiore consapevolezza e sensibilità verso i problemi che riguardano il singolo e la collettività; Maturare capacità di ricerca sul territorio; Acquisire la padronanza di modalità di comunicazione dei risultati della ricerca individuale, di gruppo o collettiva.
Questi i contenuti del progetto dell’Istituto comprensivo “Renato Guttuso” di Carini: Distribuzione della pianta della propria città. -Ricerca di informazioni che riguardano la storia di monumenti ed edifici storici; accolta e rielaborazione di informazioni e pianificazione di un testo storico; Visite guidate e riprese fotografiche di immagini del proprio territorio; Elaborazione della linea del tempo con inserimento di alcuni fatti principali relativi alla città e inserimento dei tempi di costruzione degli elementi architettonici visitati. La metodologia didattica attivata è stata quella della ricerca – azione volta a: Suscitare l’interesse degli alunni; Controllare i prerequisiti; Raccogliere il già conosciuto degli alunni sul tema da trattare; Costruire insieme concetti di base utili alla ricerca.