Lo sappiamo: le cose più importanti, nelle gerarchie della vita, sono altre. Reputiamo davvero importante l’assistenza ai disabili. Lo è certamente la ricerca sulle malattie rare. E come non credere che sia fondamentale sostenere con il vostro 5xmille le organizzazioni che aiutano poveri e senza dimora? Noi, come impresa sociale “Il Mediterraneo Scarl”, che edita il giornale online “IlMediterraneo24.it”, non facciamo niente di tutto ciò direttamente. Ma completiamo i servizi che queste realtà offrono. Perché ai disabili diamo uno spazio e gli strumenti per raccontarsi. Perché le sfide della ricerca, la salute e i corretti stili di vita sono nel cuore del nostro progetto. Perché i poveri e i senza dimora sono i protagonisti del nostro giornale. Sono gli “ultimi” che, nella nostra narrazione, diventano i “primi”.
Quando abbiamo pensato di dar vita a questo progetto, ci siamo posti proprio quest’obiettivo: capovolgere lo sguardo sulla realtà – senza perderci in futili illusioni – e credere che un mondo “altro” sia possibile. Ci siamo posti l’obiettivo di dare voce e spazio a chi non ha né voce né spazio. Anzi, subisce solo stereotipi e condanne, per via della condizione che si trova ad attraversare. Abbiamo pensato di raccontare buone notizie, quando le notizie che fanno clic sono quelle di gossip, omicidi e violenze. Abbiamo scelto di farci ultimi, consapevoli che con questa scelta non avremmo ottenuto i risultati dei primi. Perché nelle nostre metriche non conta il numero di visualizzazioni o di like, ma le persone cui diamo spazio: i loro volti, i loro sorrisi, le loro storie. Di sofferenza e di rinascita. Ci interessano le loro richieste di aiuto da sottoporre alla comunità, perché – crediamo con coscienza – che ci sia ancora una comunità capace di tendere la mano a chi conosce crisi e povertà, dolore e abbandono.
I nostri indicatori ci presentano dei numeri che ci danno motivi di gioia. In un anno vi abbiamo raccontato quasi 400 buone notizie, almeno una al giorno. Vi abbiamo presentato quasi 200 storie di vita: quelle di poveri, volontari, migranti, persone che hanno perso tutto ma non il desiderio di una vita nuova, testimonianze che le dipendenze non hanno la parola ultima nella vita delle persone. Che speranza non è solo un termine nel vocabolario. Ma che è denso di contenuti, fiducia ed emozioni. Ce lo hanno dimostrato Roberta con la sua disabilità, Giovanni con il suo “no” al pizzo, Alieu con la sua fuga dal Gambia e la sua laurea in infermieristica, Massimo “senza dimora” che ha ripreso in mano la sua vita.
Un mondo “altro” ha bisogno di essere costruito, ma ha anche bisogno di essere raccontato. Per convincerci che il cambiamento sia possibile. E per poterlo realizzare. Per questo motivo, crediamo che anche noi abbiamo valide motivazioni – come la necessità – per chiedevi di sostenerci con il vostro 5xmile (scrivendo nella dichiarazione dei redditi il nostro codice fiscale: 06948700825).
Anche i nostri volti, le nostre esperienze professionali, le nostre ricerche giornalistiche e informatiche, per rendervi una informazione di qualità, entrano a far parte del mosaico di volti e professionalità, al pari di operatori sociali, medici, volontari, che si spendono al fianco degli “ultimi”. E necessitano di essere sostenute. Così vi chiediamo un impegno: diamoci il 5!