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martedì, 4 Marzo 2025
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Dana e il suo amore per i bambini: storia di una palermitana romena impegnata nel sociale

Daniela Carolina Ionas, per tutti Dana, racconta la sua vita e il suo impegno sociale al fianco dei più piccoli nella città di Palermo attraverso il volontariato

Stefano Edward Puvanendrarajah
Stefano Edward Puvanendrarajah
Laureato in Comunicazione Pubblica, d’impresa e pubblicità presso l’Università di Palermo e digital marketing specialist. Racconta le realtà associative che si occupano del sociale in Sicilia e la vita quotidiana delle comunità migranti siciliane, utilizzando i nuovi media
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PALERMO. Amore, reciprocità oltre le appartenenze identitarie. E attenzione agli ultimi e ai bambini provenienti dalle varie realtà culturali palermitane. È questa la storia di Dana, all’anagrafe Daniela Carolina Ionas , volontaria in varie realtà e impegnata a 360 gradi per migliorare la società circostante annullando il proprio “io” identitario.

Il percorso di studi e l’arrivo in Italia

Dana porta con sé l’essenza della Transilvania nei suoi ricordi di gioventù che ha poi portato in Italia in un contesto di multiculturalità. È questo ciò che si evince dalle sue parole: “Sono nata a Sighisoara, in Transilvania. Un luogo in cui vi è un paesaggio meraviglioso – riferisce Dana -. Poi sono cresciuta a Târnăveni, località in cui conobbi mio marito e dove attualmente si trovano i suoi familiari, mia sorella, i miei nipoti e mia madre”.   

Umiltà, sudore, impegno e perseveranza. Questo è ciò che si può percepire nel racconto di Dana in riferimento al suo percorso di studi e di lavoro nel proprio Paese: “In Romania avevo conseguito il diploma nel contesto degli studi di sartoria – riferisce Dana -. Poi, ebbi la fortuna di trovare un lavoro in una fabbrica che produceva camicie. Ricordo quella fase della mia vita come un periodo molto bello perché iniziai già all’età dei 18 anni a lavorare e da ciò posso ribadire che la vita mi ha dato tanto e insegnato tanto”.

Palermo come laboratorio continuo di volontariato sociale

La città di Palermo come “laboratorio continuo di volontariato sociale”. Così Dana, dopo il suo arrivo in città, racconta gli inizi della sua avventura nel volontariato a Palermo, ciò che la città ha donato a lei in termini di multiculturalismo e valorizzazione delle diversità: “Quando i miei figli iniziarono a frequentare l’asilo del Centro salesiano di Santa Chiara, nel quartiere dell’Albergheria, luogo più multiculturale di Palermo per antonomasia, iniziai ad avvicinarmi al mondo dell’associazioni  – riferisce Dana -. Quel contesto mi dava un forte senso di famiglia, dunque una comunità con uno spirito di famiglia che organizzava momenti conviviali di feste, gite, eccetera”.

Non solo il contesto familiare e il multiculturalismo del centro Santa Chiara ma anche la forte amicizia con Giorgia Butera che l’ha spinta a conoscere ulteriormente il mondo dell’associazionismo palermitano, impegnandosi anche in altre realtà: “Mi piacque quel mondo dove i bambini e le mamme avevano molti momenti per stare insieme, divertirci e avere al proprio fianco persone provenienti da tutte le parti del mondo e di diversi credi con cui siamo rimasti ancora in contatto – riferisce con entusiasmo Dana -. In questo quadro non posso non citare la mia forte amicizia con Giorgia Butera la quale mi ha fatto conoscere questo vastissimo mondo dell’associazionismo in cui presi la consapevolezza delle mie potenzialità individuali nel prendermi cura con attenzione dei bambini facendoli divertire ricevendo tantissimi apprezzamenti e proseguendo collaborazioni con altre realtà associative di altre comunità. Tutto ciò è un percorso individuale di formazione continua”.

Il contributo culturale e sociale della comunità romena a Palermo

Una comunità compatta e coesa che cerca di mantenere come diaspora le proprie culture e tradizioni tramandandole ai propri figli cresciuti in Italia. È questo quello che esprime Dana: “Il contributo culturale e sociale della nostra comunità consiste nel far conoscere e diffondere la nostra lingua e le nostre tradizioni affinché i nostri figli non possano dimenticare le nostre origini – riferisce Dana -. Spesso la nostra comunità ha dei momenti di incontro per lo scambio degli auguri nelle nostre festività cantando i canti tradizionali e sfoggiando i nostri abiti tradizionali”.
L’impegno della comunità della Romania si estende anche nel contesto scolastico palermitano: “Le mamme credono fortemente nella attività divulgative all’interno delle scuole facendo vedere anche le tradizioni culinarie – riferisce Dana -. Io divento felicissima perché rappresenta una esperienza unica e indescrivibile grazia anche al forte networking con le associazioni palermitane”.

Progetti di vita futuri

Ambizioni, sogni e tanta umanità nell’aiutare il prossimo. Dana non nasconde che vorrebbe proseguire il suo impegno nei confronti di chi lotta nella società: “Per ciò che riguarda il futuro vorrei continuare a ciò che faccio, ovvero continuare ad aiutare le persone che lottano nella società, in particolare le donne in difficoltà, gli anziani e l’impegno con i bambini – riferisce Dana –. Ringrazio di cuore le famiglie dove lavoriamo perché sono diventate parti integranti della mia famiglia sia per il supporto che ci hanno dato nel corso del tempo che per l’amore umano e fraterno che hanno nutrito in noi”.

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