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martedì, 4 Marzo 2025
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“Il mio Servizio Civile in Caritas a Palermo, così quella scelta ha orientato la mia vita”

Scadrà il 18 febbraio il nuovo bando presentato dalla Caritas diocesana con due progetti. La testimonianza di Nadia Sabatino, oggi presidente della cooperativa sociale La Panormitana, braccio operativo dell'organismo pastorale

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Sono Nadia Sabatino, ho 40 anni e sono una volontaria in Servizio Civile. Sì, avete capito bene, non sono fuori limite d’età, è solo che volontari in Servizio Civile lo si rimane per tutta la vita.
Ho svolto il mio anno di Servizio Civile presso la Caritas Diocesana di Palermo all’età di 19 anni nel 2003. Avevo conosciuto la Caritas appena due anni prima, durante una visita con la mia classe del liceo Vittorio Emanuele II e ho poi deciso di presentare la domanda in un posto che da subito ho sentito mio; è una sensazione strana quella che ho provato, ho pensato “è il posto giusto per me”, non sapevo per cosa fosse giusto ma l’istinto mi diceva che lo fosse.

Quando ho fatto la domanda in Servizio Civile mi ero appena iscritta alla facoltà di Psicologia, la mia formazione scolastica era umanistica, avendo fatto il liceo classico. Non sapevo tanto delle professioni delle relazioni d’aiuto come la psicologa, l’educatrice, l’assistente sociale e quel “posto” sentivo potesse anche insegnarmi qualcosa di quelle professioni di cui avevo cominciato a incuriosirmi ma che conoscevo poco. Il giorno della selezione ero molto emozionata, non mi ero organizzata molti discorsi, semplicemente portavo me e il mio desiderio di esserci e di fare quella esperienza. “Sei troppo piccola”, “Hai ancora tempo”, “Perché adesso?”. Questi “appunti” non mi hanno scoraggiato e ogni giorno andavo lì finché probabilmente non sono stata selezionata per sfinimento, ma ce l’ho fatta. Ero molto entusiasta e fiera di me e del mio essere “piccola” e determinata. Da allora la Caritas è il mio “posto”!

Eravamo un bel gruppo di ragazzi, alcuni frequentavano l’università come me, altri più grandi avevano già avuto esperienze lavorative, altri ancora erano molto attivi nel mondo del volontariato. Con tutti ho creato da subito un bel rapporto e insieme abbiamo sperimentato cosa volesse dire gruppo di lavoro e contemporaneamente gruppo di amici. Ho svolto il mio servizio al poliambulatorio per migranti al Centro Agape e al centro diurno per persone con disabilità al centro di accoglienza San Carlo. Entrambe sono state esperienze molto formative che mi hanno permesso di vivere il servizio con totale dedizione e attenzione all’altro, al suo bisogno e alle sue risorse e potenzialità. Ho capito che ogni persona ha qualcosa da donare e che spesso la vita ti mette nelle condizioni di non poterti occupare dei doni che ti appartengono; in quella esperienza a 19 anni ho realizzato di voler essere quella persona che aiutava l’altro a scoprire i propri doni per poter vivere la propria esistenza in pienezza. Un’altra scoperta del mio servizio è relativa all’azione pedagogica del modello Caritas che tengo ancora sempre presente nel mio lavoro, ossia intercettare i bisogni non solo del singolo ma della comunità e dare risposte che possano essere da esempio per le altre realtà del territorio. Essere, dunque, promotori di servizi; è quello che poi negli anni ho sperimentato nel lavoro con i senza dimora, con i migranti nel periodo degli sbarchi e con le persone con problematiche di salute mentale.

Fondamentali sono stati inoltre i momenti di formazione generale del Servizio Civile e specifica sui temi come la disabilità, la marginalità adulta e il fenomeno migratorio. La formazione spirituale, attraverso i momenti di meditazione della Parola e il confronto in gruppo, mi ha permesso di crescere come cristiana e di migliorare la capacità di ascolto attivo.

Se dovessi definire con una parola il mio Servizio Civile direi che è “kairos”, dal greco occasione, e questa parola da quel momento ha accompagnato tutta la mia vita soprattutto a livello professionale. Ogni occasione aveva la mia attenzione e la cosa bella è stata che ogni tempo opportuno è stato sempre colorato da un pensiero, da un’emozione e da un obiettivo.

Finito il Servizio Civile ho fatto volontariato in Caritas, ho continuato a studiare e mi sono laureata sia alla triennale che alla specialistica.

Nell’ottobre del 2009 ricevo una proposta lavorativa dalla cooperativa sociale La Panormitana, braccio operativo della Caritas di Palermo. Avrei dovuto occuparmi di senza dimora come operatrice sociale, non sapevo bene di cosa si trattasse ma ho detto subito sì con il cuore che batteva forte. Da lì comincia la mia esperienza lavorativa in Caritas avendo assunto diversi ruoli (educatrice, psicologa, coordinatrice) e avendo sempre risposto a chiamate diverse con dei sì sempre pieni ed entusiasti.

Entusiasmo è un’altra parola che ha caratterizzato il mio cammino, anche se non sono mancati i momenti di frustrazione e di scoraggiamento a causa di procedure, fallimenti e paure. Il confronto con i colleghi è stato fondamentale per ridefinire difficoltà e stanchezze fisiche e mentali.

Negli anni mi sono specializzata come terapeuta familiare e come docente di filosofia e scienze umane e di sostegno.

Sono la presidente della cooperativa La Panormitana dal 2020 e da quando nel 2003 ho cominciato il mio Servizio Civile le mie antenne sono sempre state alzate verso la relazione, verso l’incontro bello e generativo con tutte le persone che ho incontrato, amici, colleghi, volontari, ospiti e con tutti i ragazzi in Servizio Civile che si sono avvicendati negli anni nei centri San Carlo e Agape.
A tutti loro ho sempre detto di incuriosirsi delle persone.

Dico questo anche ai miei alunni, essendo docente di sostegno presso il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico Danilo Dolci dal 2018 e avendo portato la mia e altre quattro classi della mia scuola al centro San Carlo per fare attività di PCTO. Chissà quanti di loro faranno il Servizio Civile e si appassioneranno di relazioni che generano bellezza, nel frattempo io continuo ad esserci e ad entusiasmarmi per tutti i nuovi incontri che farò. Sono una volontaria in Servizio Civile che oggi ha meno antenne per il tempo opportuno e che desidera maggiormente lasciarsi sorprendere custodendo la propria “piccola” e bella esperienza.

Ndr. Fino alle 14 del 18 febbraio 2025 sarà possibile presentare le candidature ai due progetti promossi dalla Caritas diocesana. Qui tutti i dettagli: https://www.caritaspalermo.it/servizio-civile-universale-2024-25/

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