PALERMO. A Luca (nome di fantasia) piace nuotare, il contatto con l’acqua lo rilassa, lo rigenera ma non è l’unica passione. Luca ha scoperto l’interesse per gli animali, vuole capire il linguaggio dei cani per comprendere i loro bisogni. Tutto inizia un anno fa, quando nella sua vita arriva un cucciolo di Rottweiler. Un compagno perfetto e non solo, presto diventa una fonte di stimoli costante per il ragazzo con il disturbo dello spettro autistico. L’animale lo motiva, portandolo a intraprendere percorsi inaspettati. Il giovane, studente di un liceo palermitano, a maggio ha conseguito il titolo di addestratore cinofilo ENCI. Una esperienza che si inserisce come “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento” tra la scuola e il centro cinofilo Attenti al lupo. Un percorso iniziato l’anno scorso che ha il profumo di solidarietà, speranza e di nuovi orizzonti.
«Da quando è arrivato il cane, gli interessi di Luca e le sue curiosità si sono spostati verso il mondo dei cani», racconta la professoressa Donatella Candiloro, referente Centro territoriale di supporto per la provincia di Palermo. Un trasporto che non sfugge all’insegnante ed è grazie anche alla sua sensibilità e dall’appoggio ricevuto da parte della dirigente scolastica che oggi Luca ha potuto affinare le sue doti. «Questa esperienza l’ha aiutato a migliorare l’autostima – spiega la professoressa – durante le lezioni in campo era a suo agio. Le sue fragilità hanno lasciato il passo a una maggiore fiducia in se stesso e nelle sue capacità. Amare l’animale gli ha via via insegnato ad esprimere meglio le sue emozioni e prendersi cura di lui. Questo percorso gli ha permesso di crescere, responsabilizzarsi e aumentare la sua autonomia in piccoli ma essenziali gesti quotidiani. Il giorno dell’esame non nego di essermi emozionata – aggiunge – si è trovato a svolgere le prove con un cane che non era il suo e la sua capacità nella conduzione è stata buona. Lì ho capito che avevamo centrato l’obiettivo».
Una storia di inclusione sociale ma anche di iniziative, conoscenze e competenze scolastiche in grado di canalizzare i bisogni speciali degli studenti. Ma c’è un altro aspetto che emerge ed è quello dell’altruismo. Per permettergli di partecipare al corso per addestratore cinofilo si è messa in moto la macchina della solidarietà. Il percorso formativo, infatti, è stato regalato da CEF Publishing, mentre quello pratico dall’iniziativa “Realizziamo un sogno”, una raccolta fondi avvenuta nella scuola che frequenta il diciottenne.
«Da anni ormai mi occupo dei corsi di formazione per addestratore cinofilo dell’ENCI – commenta Pietro Giambanco, docente e responsabile del corso – non nascondo di essermi preoccupato un po’ quando mi hanno detto della partecipazione di Luca al corso. Non avevo esperienze di questo tipo ed è per questo che ho preferito fare prima un incontro conoscitivo. Dal primo istante che l’ho visto entrare in campo ed interagire con uno dei cani del nostro centro ho capito che avrebbe fatto e superato il corso brillantemente. E così è stato. Non solo ha partecipato fattivamente, con attenzione e curiosità, ma ha anche svolto uno degli esami migliori. Non nego una certa commozione da parte della commissione e della sua insegnante, sempre presente, nel vedere Luca affrontare l’esame con la massima concentrazione e serenità. So purtroppo che non tutti hanno una famiglia, un istituto scolastico ed insegnanti devoti e pronti a sostenere i giovani, per il futuro mi auguro che l’esperienza di Luca non rimanga un caso isolato». «Come ogni anno, all’interno del gruppo dei partecipanti, c’è chi si distingue per predisposizione e chi invece avrà bisogno di più pratica ed esperienza per poter emergere – aggiunge Francesco Pavone, docente ENCI – quest’anno ho notato Luca che con la sua delicatezza fin da subito ha trovato il giusto canale di comunicazione con i cani. Di questa esperienza ricorderò la perfetta comunicazione tra due splendide anime che non si lasciano distrarre dai rumori del mondo. Mi auguro possa essere l’inizio della sua professione».
«Questo ragazzo – commenta Giovanni Giacobbe Giacobbe, psicologo referente di interventi assistiti con animali IAA e garante regionale dei diritti degli animali per la Sicilia – dimostra che è possibile anche per una persona con disturbi dello spettro autistico acquisire le competenze che possono un giorno consentirgli di svolgere una professione cino-tecnica. Nell’ampio ventaglio delle figure si può tranquillamente scegliere quella più adatta alla persona con disabilità ma per garantire un futuro lavorativo lo Stato deve colmare il vuoto legislativo esistente nel settore. Sì tratta di un passo fondamentale. È una cosa meravigliosa pensare che questo ragazzo un giorno possa avere un lavoro e glielo auguriamo, purtroppo – conclude – dopo i 18 anni le tutele e le garanzie per questi ragazzi diminuiscono notevolmente. Il problema più grande dei genitori è, infatti, il “dopo di noi”».
Una storia, che a molte famiglie può sembrare lontana dalla vita vissuta con i propri figli, ma che può tracciare la strada ad altre persone con disabilità. Così come potrebbe essere l’inizio di una alternativa per loro, per un futuro fatto di accessibilità, normalità e inclusione.