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sabato, 19 Aprile 2025
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Nunzio, il “poeta” delle Madonie che sfidò le fiamme per salvare quattro bambini

Nelle pagine della vita di Nunzio Mogavero, la parola Amore è scritta con la lettera maiuscola. Un amore sconfinato per le “sue” Madonie, per i suoi animali e per chi ha bisogno di aiuto. Un amore mosso da una fede forte, scolpita sulla roccia, come le croci piantate sui promontori innevati. E da lì gli sembra di toccare il paradiso.
A Isnello, tutti vogliono bene a Nunzio. E non basta associargli la parola “eroe” per riconoscere il gesto per il quale è divenuto noto alle cronache. Ha salvato quattro bambini da una casa in fiamme. Un gesto che si addice al timido uomo. Le etichette non gli appartengono: forestale, eroe. Forse l’unica che gli è propria è “poeta del quotidiano”. Un poeta che non scrive con le parole ma con i gesti che segnano la sua vita. I versi glieli attribuisce un amico, Antonio Sottile, celebre musicista, che gli ha dedicato una poesia che ne traccia il profilo: “Mi piaci, Nunziu, quannu ‘n Facebucchi / tu t’inn’ acchiàni lèsta o Chianu Zucchi /e pensi a tò signùra ntra i declivi /scrivennuci ti amu nmenzu ‘a nivi /”.
Nunzio Mogavero ha sentito grida disperate, provenivano da un appartamento del centro storico vicino a una chiesa. Lui era lì, stava partecipando al funerale del padre di un amico: è subito andato via, si è arrampicato sul balcone di una casa in fiamme, al primo piano, salvando quattro bambini intrappolati nell’incendio. Li ha calati uno per uno dall’alto, porgendoli alle persone che si erano radunate sulla strada. Nel tentativo di salvare i bambini, si è fatto male a un polpaccio e zoppicava. “Tutti mi applaudivano, ma io ho fatto quello che sentivo nel cuore”, ha detto ai giornalisti. E poi ha confidato: “Anche io ho figli a casa, due”. Ad aiutarlo, due carabinieri presenti anch’essi al funerale.
Nunzio era già conosciuto per altri episodi di generosità: lo scorso anno ha favorito il salvataggio di un turista che si era perso nei boschi e in precedenza aveva salvato un daino intrappolato in una rete metallica. Il suo sguardo profondo riflette l’amore per le Madonie, il suo gesto generoso caccia via viltà e indifferenza, la sua timidezza e la sua vita umile lo riportano tra quei sentieri che alimentano il coraggio di un cuore che ama, di un uomo che, con i suoi gesti, scrive le poesie più belle contro l’indifferenza.

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